
Se poco più di un anno fa qualcuno mi avesse detto che sarei andato in Australia per due volte nel giro di un anno, gli avrei dato del pazzo. Dopo il viaggio entusiasmante del 2014 me l’ero messa via e pensavo che per un po’ di anni non avrei più calpestato la terra australiana. E, invece, un po’ per caso e un po’ voluta, è arrivata anche questa seconda opportunità che, in realtà, mi fa pensare che sia anche colpa del “destino”. Sempre per motivi di lavoro, ho avuto quindi la possibilità di ritornare a Sydney e, anche se per un periodo molto breve (circa 5 giorni), ho potuto approfondire la mia conoscenza di questa splendida città. Con me, questa volta, ho portato la mia Canon EOS 6D accoppiata al fedele Canon 24-105 f/4 L IS USM.

Il mio itinerario
Dopo averla visitata per la seconda volta, anche se in realtà è come se fosse stata la prima, mi sono riproposto di mettere giù un breve itinerario che un visitatore di passaggio può completare in giornata, senza impazzire perdendosi le cose più salienti. Ho realizzato, infatti, che molto probabilmente lo scorso anno il percorso che ci consigliò il nostro amico australiano non fu ben ottimizzato in relazione al tempo a disposizione. Il percorso, lungo circa 9 Km, prevede circa 2 ore di camminata a ritmo sostenuto, alle quali va aggiunto il tempo da dedicare alle tappe più rilevanti.

Il nostro percorso parte dalla stazione ferroviaria centrale (Central Station) a cui si può facilmente arrivare una volta atterrati all’aeroporto di Sydney, via metro o via bus. Una volta arrivati alla stazione, il mio consiglio è quello di dirigersi verso Hyde Park, imboccando Elizabeth Street (dal lato est della stazione). Dopo 500 metri circa di passeggiata si arriva ad un incrocio, attraversato il quale, passando per un piccolo ma delizioso giardino, si può accedere all’ANZAC (Australian and New Zealand Army Corps) memorial, una sorta di monumento ai caduti in guerra australiani e neozelandesi. Gli australiani sono molto seri riguardo questo argomento e una breve visita di 10-15 minuti può valere la pena farla (l’ho visitato entrambe le volte che sono stato a Sydney). Si possono salire le scale per visitare il salone centrale per poi uscire sul lato della Pool of Reflections ed entrare sul lato ovest nel piccolo museo.

Si procede, quindi, lungo la Pool of Reflections e sul viale principale di Hyde Park. Mentre lo si attraversa, non è così improbabile incontrare qualche musicista di strada che si esibisce accompagnando la passeggiata tra gli enormi alberi che costeggiano il viale. Al centro del parco si trova la Archibald Fountain, superata la quale si arriva ad un attraversamento pedonale che porta su Macquarie Street.

Seguendo Macquarie Street, costeggiata sul lato destro da edifici antichi e sul lato opposto dai grattacieli, si arriva dritti dritti al Royal Botanic Garden, uno dei must di Sydney, anche perché, secondo me, è uno dei percorsi migliori per arrivare all’Opera House, il vero simbolo della città. Lungo il percorso, specialmente nelle vicinanze delle fontane, non può mancare l’ibis australiano, che come ho già raccontato nel mio precedente post, è una specie molto comune da queste parti.

Ad un certo punto, passando vicino ad una fontana, si può accedere al Royal Botanic Garden da una delle tante entrate. Qui bisogna fare molta attenzione, poiché la quiete del posto può invogliare a sostare lungo il percorso per godersi le belle giornate primaverili che può offrire Sydney ad inizio Settembre. Il parco, inoltre, offre diversi itinerari, per cui se non si vuole perdere troppo tempo è consigliabile procedere verso la tappa più importante, come ho già anticipato sopra.

Il Royal Botanic Garden, in ogni caso, merita attenzione, se non altro per la cura maniacale con cui viene costantemente mantenuto. Procedendo verso nord, ad un certo punto si arriverà alla camminata lungo mare, seguendo la quale si raggiunge in breve tempo l’Opera House. La si vedrà spuntar fuori dopo una leggera curva a sinistra del percorso, imponente, particolare, unica, simbolica e affascinante, con l’Harbour Bridge che le fa da sfondo a completare l’opera. Questo è, a mio parere, il modo più bello di scoprire il simbolo di Sydney, ovvero proprio dal lungomare del Royal Botanic Garden.

Giunti fin qui, non si può fare a meno di passare un po’ di tempo nei dintorni. E’ infatti possibile camminare attorno all’Opera, dove si trovano anche diverse panchine per rilassarsi e godersi il panorama dell’Harbour Bridge o dello skyline della city.

Dopo una breve sosta si può proseguire verso i moli (in direzione grattacieli) e, se si capita in zona all’ora di pranzo, si può fare rifornimento presso uno dei locali che costeggiano la banchina, pieni di tavoli all’aperto. In questa zona è anche disponibile un wifi pubblico abbastanza veloce (ho fatto delle chiamate Skype senza difficoltà).

La passeggiata riprende in direzione Circular Quay. Da qui partono dei tour in traghetto di mezza giornata, alcuni dei quali verso mete molto interessanti. Io ho fatto un giretto a Manly, una località balneare a poco più di mezzora di traghetto da Sydney con spiagge rivolte verso l’oceano e moltissimi negozi per gli amanti dello shopping… A Manly si mangia anche del buon pesce, ma la cosa più interessante del tour è l’uscita dal molo, che consente di godere una delle viste più belle di Sydney e dell’intera baia.

Ma torniamo al nostro itinerario cittadino. Da Circular Quay In pochi minuti si raggiunge il lato opposto all’Opera, denominato The Rocks, il quartiere antico (tardo 700) di Sydney fondato dai detenuti che qui venivano mandati in esilio. Rispetto al resto della città, The Rocks presenta caratteristiche architettoniche diverse, con edifici più bassi e strade più strette.

In parte distrutto in occasione della costruzione dell’Harbour Bridge, quel poco che è rimasto resta un simbolo importante e molto frequentato della pur breve storia dell’Australia, che merita di essere visitato. Anche qui ci sono diversi locali dove si può pranzare in tranquillità con piatti tipicamente europei, magari accompagnati da qualche musicista del posto.

Dopo aver attraversato The Rocks, il percorso può continuare verso il cuore della city, risalendo in direzione sud attraverso Pitt Street, per raggiungere la zona commerciale pedonabile dove si può facilmente acquistare qualche souvenir e godersi qualche altro spettacolo di qualche bravo artista di strada, una costante a Sydney. A questo punto, dopo una passeggiata in leggera salita tra i grattacieli si può raggiungere nuovamente Central Station per dirigersi verso altre mete cittadine o extracittadine.
Ecco, nulla di complicato con la massima libertà di scegliere a quale tappa dedicare più tempo. In ogni caso, il mio consiglio è di dedicare almeno un’ora al Royal Botanic Garden e altrettanto a The Rocks, le due tappe che mi sono piaciute di più insieme, ovviamente, all’imponente Opera House.
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