
Qual è l’attività dell’appassionato di fotografia che non ha abbastanza tempo libero per uscire con la reflex? Cercare tra i vecchi scatti, ovviamente. Ed ecco che qualcosa di degno ho anche trovato. Magari tecnicamente non perfetto, ma comunque, almeno per me di effetto. Questa del pettirosso me la ricordo. E’ rimasto fermo per diversi minuti e, inizialmente, non c’avevo fatto caso. Poi, da qualche decina di metri, ho intravisto questo che da lontano sembrava un frutto attaccato all’albero. essendo la cosa improbabile, mi sono avvicinato ed ho fatto in tempo a fare uno scatto mentre mi fissava dritto negli occhi…pardon, nella lente!

Poi questo vecchio scatto di una banalissima farfalla, eseguito con la mia vecchia 450D accoppiata alla prima “lente seria” che io abbia mai avuto, ovvero il Sigma 70-200. Questo scatto ha un significato particolare. E’ il “quasi gemello” di quest’altro, entrambi eseguiti subito dopo aver corretto un forte difetto di front-focus del 70-200, che fino a quel giorno non mi aveva reso pianamente consapevole del potenziale tecnico della fotografia digitale. E ancora un ultimo scatto per me dal significato particolare. Un Cavaliere d’Italia, scoperto quasi per caso insieme a tante altre specie in una sorta di oasi improvvisata, come ho raccontato QUI. Beh, che dire. Per quanto mi riguarda l’effetto evocativo della fotografia si manifesta abbastanza decisamente. Ricordi. Emozioni. Natura. Tutto questo e non solo, evocano questi scatti in me.
