Paragoniamo quindi, a 8mm, i quattro angoli ad apertura f/4.5.
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Gli angoli inferiori sembrano leggermente migliori in termini di nitidezza rispetto a quelli superiori. Stiamo parlando comunque di differenze minime, facilmente migliorabili e bilanciabili in post-produzione.
Il flare è visibile a f/11 con una sorgente di luce forte sul bordo del fotogramma. Con diaframmi più aperti il flare tende a scomparire quasi completamente.

La distorsione è il minimo che ci si poteva attendere da una lente così grandangolare. Ovviamente nei paesaggi con orizzonti posizionati molto in basso sul fotogramma, la distorsione è abbastanza visibile, ma tutto sommato non troppo fastidiosa e comunque parzialmente correggibile in post-produzione.

Per quanto riguarda la vignettatura, questa è piuttosto visibile a tutta apertura ad 8mm. Direi che si perde circa uno stop e mezzo sugli angoli. A 16mm, invece, la vignettatura si riduce a circa 1/2 stop. Ricordo che nella fotografia digitale, la vignettatura è un difetto facilmente correggibile con quasi tutti i software di fotoritocco e, quindi, io non mi soffermerei più di tanto su questo aspetto “negativo”. Giusto per dovere di cronaca.


Mi resta da testare solo l’aberrazione cromatica. Domani o nei prossimi giorni, l’ultimo aggiornamento alla recensione e poi spero di postare numerosi esempi, tempo permettendo…
Conclusioni
Per chi ha una fotocamera con sensore formato APS-C, non ci sono attualmente molte alternative valide sul mercato dei grandangoli. Per quanto riguarda i Canoniani, sicuramente il Canon EF-S 10-22 è la risposta migliore, ma ad un prezzo forse un pochino esagerato (attualmente circa 630€ da fordigit.com). Alternative? Prima dell’uscita del Sigma 8-16, il Sigma 10-20 nelle sue due versioni ha rappresentato la strada maestra per chi voleva risparmiare un po’ di soldi e anche per me. Tuttavia, i diversi esemplari non rendevano i suoi possessori sempre felici, a causa della nitidezza non al top per una lente classificata come professionale (EX, in casa Sigma) e dei soliti problemi di front/back focus (anche se in un grandangolo non sono sempre rilevanti). Da questo punto di vista devo dire che sono stato fortunato, dato che l’esemplare che avevo io non era poi così male. Poi è arrivato l’8-16. Letteralmente un marziano. Nel web inizia a diffondersi la notizia: “il Sigma 8-16 è straordinariamente nitido!”. Robe da non credere…una lente Sigma della serie non professionale è nitidaaaaa??? Sì. Proprio così. Il Sigma 8-16 è una lente studiata ad hoc per i sensori APS-C e si vede. Poca distorsione, considerata la focale da fisheye di 8mm, qualità e nitidezza su tutto il fotogramma e, a questo punto si può anche osare, standard costruttivi omogenei (controllo qualità?). Alle focali “da paesaggio” il Sigma è un ottimo compromesso su tutto il fotogramma e il flare si nota solamente a f/11 con sorgenti di luce forti e “forzate” nella composizione. Ottimo direi! Il problema più evidente è la mancanza di luminosità di questa lente, che ad 8mm ha un’apertura massima di f/4.5. Uno potrebbe pensare di non poter fare nulla di notte. E invece qualcosa si riesce a fare anche di notte, come potete notare qui sotto. Altra pecca: l’impossibilità di montare filtri.
In conclusione, consiglio questo obiettivo a tutti i possessori di fotocamere APS-C che necessitino di focali così estreme. Senza svenarsi (io l’ho comprato a 535€, ora è a 530€ da fotodigit.com), ci si possono togliere delle soddisfazioni non indifferenti. Quasi da serie L!!!

Altre recensioni
Recensione su Juza Photo (qui): confronto Sigma 8-16 vs Sigma 12-24
Ottima recensione, davvero completa e dettagliata dal punto di vista tecnico su LensTip.com (qui)
Foto di esempio
Ecco alcuni scatti di esempio.
Più di 100 visite in neanche due giorni di pubblicazione… Sembra che il Sigma 8-16 attiri l’interesse di molti!!!
Grazie a tutti.